Piccola Entropia 2

Piccola Entropia 2
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Polimaterico su tavola cm 30x30,anno 2011

La definizione di Entropia riassume in se essenzialmente due significati : il caos e l’ordine ,una parola praticamente ossimoro di se che è qui rappresentata nel momento in cui l’uno scaturisce nell’altro e dall’altro alimentandosi a vicenda.

- Arisi Davide -




COLLETTIVA PICCOLO FORMATO NUOVE PROPOSTE 2012

mostra di pittura, scultura, fotografia e digitalart
a cura di Giovanna Arancio espongono:


Agnieszka Slowik - Alessia Zolfo - Alice Cristelli - Beatrice Pavasini - Berto Claudio -Gaetano Fiore - Carlo Dezzani - Catrouge - Clara Luminoso Zampotti - Davide Arisi - Elena Rondini - Iolanda Furone - Laura Scaringi - Marina Aldegheri - Mauro Krostantiano Fiore - Michele Ciardulli - Paola Ciobanu - Pia Devalle - Pino Spadavecchia - Ratzo Andrea - Roberta Coral - Sabina Lucchin - Samuel Alan Bridi - Silvia Casilli - Teresa Palombini - Vittoria Arena - Diego Corvasce - Matteo Maso

dal 14 al 28 GENNAIO 2012
inaugurazione sabato 14 GENNAIO, ore 18.00
Via Lauro Rossi, 9c Torino

La galleria Ariele apre la stagione espositiva 2012 con una riformulazione della precedente collettiva allestita nel novembre dell'anno scorso dal titolo " Collettiva 30x30 - Libere variazioni contemporanee". Ora, ampliando la rosa dei formati, rimaniamo però fermi sull'assunto di fondo, in altre parole siamo tuttora convinti dell'importanza per l'artista di "mettersi alla prova" anche sulle piccole dimensioni del supporto e pertanto sulle modifiche dell'impianto costruttivo che ciò comporta. Di certo è un lavoro che impegna la poetica, rimodulata in una sintesi che stimola nello stesso tempo, e su piani complementari, il pensiero preposto all'interpretazione e la carica emotiva ricca del suo retroterra personale. Il nuovo millennio nasce a dominanza caotica e paradossalmente con una tensiva ricerca di precisione che sfocia in una virtualità su cui incombe l'eccesso; saltano o si usurano modi consolidati di raccontare il mondo. Ci si interroga - per chi non diserta il terreno dell'arte e chiede solidità di mestiere - se la libertà creativa sia davvero da vivere come "scarico liberatorio" che rispecchia e rigetta l'immagine esterna o sia piuttosto il caso di rituffarsi, inventarsi, lontano dal solito "riflettere".